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“COALIZIONE SOCIALE”? NO, GRAZIE. MEGLIO LA LOTTA DI CLASSE!

  • Partito Comunista - Federazione di Roma
  • 30 mar 2015
  • Tempo di lettura: 2 min

“COALIZIONE SOCIALE” ?

NO, GRAZIE.

MEGLIO LA LOTTA DI CLASSE!

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Il 23 marzo 2015, alle ore 5.00, nello stabilimento FCA di Pomigliano d’Arco, l’operaio Luigi Noto, del reparto Stampaggio, è morto dopo aver accusato un malore mentre stava lavorando. Aveva 49 anni. Come apprendiamo dall’esposto denuncia presentato dal Cobas lavoro Privato Si Cobas Napoli e dal Comitato di Lotta Cassintegrati e Licenziati Fiat: Luigi Noto aveva lavorato sabato notte e aveva smesso di lavorare la domenica mattina. Aveva poi ripreso il lavoro la domenica sera per un nuovo turno di notte. Come operaio addetto alla manutenzione, in una fabbrica che lavora ormai sempre, compresi il sabato e la domenica, era costretto ad interventi di manutenzione con gli impianti operativi, con la velocità e lo stress che ne conseguiva per rendere agibili le postazioni di lavoro nei tempi più brevi possibili. Nell’ultimo anno e mezzo lo stabilimento di Pomigliano ha aumentato le cadenze della produzione di cinquanta auto a turno, con le linee sempre in funzione e lo straordinario obbligatorio del sabato e della domenica. Ciò comporta la mancanza di un riposo apprezzabile tra un turno e l’altro e quindi risulta evidente che la morte di Luigi Noto non sia dovuta a “cause naturali”, come invece gli organi di stampa hanno prontamente affermato. La FIOM e i sindacati più combattivi denunciano da tempo la mancanza di possibilità di controllo sui tempi di lavorazione e sulle condizioni della sicurezza del lavoro. Eppure gli incidenti sul lavoro aumentano e già un anno fa, nello stesso stabilimento, l’operaio Vincenzo Esposito Mocerino morì dissanguato per la quasi amputazione di un braccio in conseguenza di una caduta. L’operaio morì per mancanza di soccorsi, mentre nel caso di Luigi Noto i soccorsi sono stati tardivi, ad opera della clinica Villa Dei Fiori, quindi non interni all’azienda. Nel modello Marchionne, quindi, turni di lavoro massacranti e mancanza delle più elementari norme di sicurezza marciano chiaramente di pari passo, eppure c’è chi la vede diversamente: tra questi, proprio lui, il segretario della FIOM Maurizio Landini, che sabato 28 marzo presenterà a Roma la sua “coalizione sociale”! Può anche parlare di lotte operaie e di sicurezza sul lavoro, ma in realtà ha accettato di fatto il modello Marchionne: non solo invita gli operai della FCA ad accettare comunque il sabato lavorativo per poi devolvere una parte del salario da esso ricavato per sostenere i cassintegrati e i licenziati (come se la sconfitta del 1980 non avesse insegnato nulla), ma a Melfi ha addirittura minacciato di espellere i delegati FIOM se avessero organizzato lo sciopero per gli eccessivi ritmi di lavoro, costringendoli ad indire lo sciopero per la sicurezza e non per i ritmi. Tutti questi sono semplici errori, ma sono una scelta, perché la stessa linea a dir poco rinunciataria che Landini l’ha adottata alla Piaggio. Del resto, di burocrati sindacali passati in politica ne abbiamo già visto uno, il signor Fausto Bertinotti, e ci è bastato! Per questi motivi, il Partito Comunista non sarà in piazza sabato 28 a Roma, ma appoggia lo sciopero di 8 ore organizzato dai COBAS e dal Comitato di Lotta Cassintegrati e Licenziati Fiat. Il PC invita a partecipare al presidio previsto per le ore 12,00 davanti allo stabilimento FIAT di Pomigliano d’Arco.

PARTITO COMUNISTA Federazione di Roma e Lazio

 
 
 

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