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L’Euro è un regime Fascista che usa la violenza

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    pcmernestocheguevara
  • 23 feb 2015
  • Tempo di lettura: 2 min

Alberto Bagnai:

L’Euro è un regime Fascista che usa la violenza

Pubblicato da: Giuseppe Briganti in Economia il 13 marzo 2013

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Alberto Bagnai, economista e professore all’Università di Pescara, ci ha abituati a posizioni interessanti e anticonformiste. Il suo ultimo saggio “Il tramonto dell’euro” sta avendo un incredibile successo, il suo blogGoofynomics è seguitissimo.

Questa volta, però, le sue dichiarazioni sono destinate a suscitare molte polemiche. In un’intervista rilasciata a inizio marzo ha affermato che “quello dell’euro è un regime fascista che usa la violenza”. La conclusione ha seguito un ragionamento circa la natura dell’Unione Europea. Il senso dell’Europa unita dovrebbe essere la cooperazione tra i paesi nella costruzione dell’architettura stessa dell’organismo cosiddetto comunitario. La situazione attuale è diversa: tutto è emanazione della Banca Centrale Europea, persino lo spread (il differenziale dipende da quello che va la Bce), e la Banca Centrale Europea è pesantemente influenzata dalla Germania. Bagnai non riserva parole dolci per i tedeschi a tal punto da assegnar loro una scarsa lungimiranza (“hanno causato due guerre mondiali e le hanno perse”). Non solo, l’economista ha assegnato loro anche la volontà di compromettere le economie nazionali europee per creare un bacino di manodopera a basso costo. Proprio su queste basi poggia la definizione di euro come “regime fascista che usa la violenza”. Violenza intesa ovviamente non come violenza, piuttosto come forza di coercizione e poco democratica: è ovvio che meccanismi del genere non tengono conto della sovranità popolare.

Ciononostante, Bagnai si reputa ottimista per quanto riguarda il futuro dell’Europa. Ma a lungo termine: di questo passo, a breve si assisterà alla fine dell’architettura europea come la conosciamo oggi. Sulle macerie della vecchia Europa, ne nascerà una migliore.

L’intervista ha affrontato anche il tema che è sulla bocca di tutti in questo periodo: il Movimento 5 Stelle. Come giudica Alberto Bagnai la politica economica di Grillo? L’economista ammette di aver letto il suo programma, ammette anche che la maggior parte dei lettori del suo blog provengono proprio dalla compagine del comico genovese. Bagnai, però, ha espresso pesanti riserve sul lato economico della questione. In buona sostanza: la politica economica di Grillo si basa su risposte di sinistra ma su analisi di destra. Di destra è il convincimento secondo cui i problemi economici derivino dal debito. Secondo Bagnai, invece, il problema non è il debito poiché finché è solvibile non rappresenta un problema, a prescindere di quanto grosso esso sia. Di sinistra sono le risposte, come la spinta all’assistenzialismo e allo statalismo: Grillo propone il reddito di cittadinanza (una sorta di sussidio alla disoccupazione al cubo), l’istituzione di una grande banca pubblica e così via.

Anche per quanto riguarda il referendum sull’uscita dall’euro Bagnai si dimostra scettico: “Certe cose vanno decise e fatte immediatamente, per decreto. Un anno di campagna elettorale sul tema di esporrebbe solo alla furia dei mercati”.

 
 
 

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