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I PARTIGIANI DI MONTESACRO

(dal sito spakka.info)

 

Piazza Sempione, il “cuore” del quartiere Montesacro.

A destra della Piazza, c’è via Maiella, dove una targa logora dalle intemperie, ma “resistente”  (in tutti i sensi), al tempo che passa, fa si che non si dimentichi, quella che fu la pagina più brutta e vergognosa della storia italiana, il periodo del nazi-fascismo.

Su di essa ci sono scolpiti 13 nomi di eroi, uccisi dai tedeschi e dalle milizie fasciste.

Nel periodo del ’43, la città di Roma è invasa dai tedeschi che occupano la città.

In tutte le zone, si formano delle cellule per contrastare l’invasione ed opporre RESISTENZA. Nella nostra Montesacro, un giovane di origini catanesi,

crea l’Associazione Rivoluzionaria Studentesca Italiana (ARSI) , una rete di cooperazione tra gli studenti del Liceo Quinto Orazio Flacco e gli universitari di Roma, che, oltre a reperire armi , sabotare e agire contro le truppe nazi-fasciste, svolge attività di propaganda del giornale antifascista “La Nostra Lotta (pubblicato per la prima volta il 18 Novembre del 1943) .

Il suo nome è Ferdinando Agnini . Al suo fianco c’è Nicola Rainelli . E’ intorno a questi due nomi, che si sviluppa una rete attivissima di rapporti e attività propagandistiche tra Montesacro e altre zone della città. Quartiere generale di questa associazione, è la casa di Rainelli in via Monte Argentario, dove oltre a nascondiglio per le armi, è utilizzata per le riunioni dell’ARSI.

 

Ferdinando Agnini 1924-1944

 

Ferdinando Agnini, è considerato la figura di riferimento dell’Associazione Rivoluzionaria Studentesca Italiana, è uno degli organizzatori dello sciopero che avviene all’Università

La Sapienza di Roma, a seguito dell’ordinanza fascista che vieta gli esami a chi non aderisce allaRepubblica Sociale Italiana. Il gruppo di giovani è molto attivo nel quartiere, con sabotaggi alle linee telefoniche, attacchi alle camionette tedesche e persino un attentato ad uno noto capo zona fascista in via Maiella nel Dicembre del 1943. Le loro azioni si svolgono di giorno, ma anche di notte, quando sfruttano le gelide acque dell’Aniene, in dicembre,  per recuperare le armi in un’area militare abbandonata.

E’ la mattina del 27 Ottobre 1943 , quando una truppa nazi-fascista esegue un rallestramento che si estende da Montesacro al Tufello fino a Pietralata. Molte persone vengono arrestate e trasportate a piedi per 6 km  verso Mentana. Alla fine 346 di loro, vennero trasferiti nei campi di lavoro. Questo era uno dei metodi che le truppe occupanti, eseguivano, per tentare di controllare le zone e limitare (senza successo) , i continui sabotaggi e azioni di disturbo che si verificavano.

Le SS , grazie ad una “soffiata”, riescono ad avere i nominativi delle persone che rappresentano il fulcro delle attività di resistenza a Montesacro. E’ il 3 febbraio del 1944, quando i tedeschi fanno irruzione nel quartiere .

 

Orlando Orlandi Posti – detto Lollo

 

Orlando Orlandi Posti, che faceva parte dell’ARSI , venuto a sapere della retata, corre a dare l’allarme ai suo compagni, molti riescono a scappare, lui no. Fatale gli fu, il voler salutare la sua amata Marcella prima di fuggire. Aveva solamente 17 anni quando le SS lo fucilarono nelle fosse Ardeatine, dopo averlo torturato aVia Tasso.  La sua storia, viene anche raccontata dalla scrittrice Edgarda Ferri, nel Libro “Uno dei tanti“. Nicola Rainelli, riesce a sfuggire riaparando nella parrocchia del quartiere. Successivamente riuscirà a scappare da Roma e a combattere fino alla Liberazione della città in una brigata partigiana.

Ferdinando Agnini si salva perchè in quei giorni si trova fuori Roma, ma il 24 febbraio, quando decide di rientrare, la polizia è pronta ad arrestarlo. Per colpa di un poliziotto che finge di aiutarlo, scrive una lettere al padre in cui raccomanda di avvertire gli amici e rassicurare la madre.

Eccone i contenuti :

 

Caro papà,

ti prego di aiutare la mamma a superare il grave colpo.
Avvertite subito il mio intimo amico perché faccia scappare gli
altri compagni.
State tranquilli: farò il mio dovere.
Ti abbraccio.
Viva l’Italia libera!
Nando

 

Questa missiva, oltre a confermare alle SS la sua attività partigiana, farà si che anche il padre venga arrestato. Entrambi furono trasferiti nel carcere di  via Tasso. Ferdinando subisce numerose interrogazioni durante la prigionia . Il padre, successivamente,  ricorderà  le condizioni in cui fu ridotto pur di non svelare alle ss i segreti dell’ASRI e i nomi dei suoi compagni. Aveva 19 anni quando, il 24 marzo del 1944, fu trasportato alle fosse Ardeatine e trucidato.

 

 

Vito Artale

 

Altra figura di spicco nella vita del quartiere in quegli anni, fu Vito Artale. Ufficiale di artiglieria, richiamato alle armi, entrò clandestinamente nella Resistenza. Cercò di sottrarre ai tedeschi materiale e documenti di notevole interesse militare e di rendere inutilizzabili apparecchiature utilizzate dalle SS. Scoperto e arrestato dalla GESTAPO , viene imprigionato e torturato a Via Tasso per poi essere ucciso. Numerose furono , anche lefamiglie di ebrei abitanti in Montesacro che nel mese di ottobre del ’43, furono deportate, tra queste : le famiglie Funaro, Di Veroli e Cacaurri.

 

 

 

 

Beppe Fenoglio

Lo scrittore Beppe Fenoglio, all’epoca della caduta del fascismo, si trovava a svolgere servizio come allievo ufficiale in un reparto dell’esercito, alloggiando nella scuola elementare “Don Bosco” di P.za Monte Baldo. Nel libro“Primavera di Bellezza” (1959) racconta l’atmosfera festosa che c’era nelle piazze e i viali del quartiere:

 

“Mentre dalle villette si sentivano le radio a tutto volume sintonizzate sui bollettini che annunciavano la caduta di Mussolini, ovunque era un brulicare di persone e un festeggiare…”.

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